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Giurisprudenza - Rassegna a cura di Sonia Lazzini - 4 luglio 2006

 

 


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Differenze fra la responsabilità della pa intesa come apparato e la responsabilità dei singoli dipendenti

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Consiglio di Stato, Sezione VI, sentenza n. 3981 del 23 giugno  2006  - Mentre per la responsabilità della pubblica amministrazione è sufficiente la colpa, anche lieve, dell’apparato (art. 2043 cc), i pubblici dipendenti sono chiamati a rispondere, anche nell’azione diretta del terzo danneggiato, solo a titolo di colpa grave, come esplicitato dall’art. 23 del T.U. n. 3/1957, richiamato anche per gli altri settori del pubblico impiego, in cui la responsabilità verso i terzi dei dipendenti è limitata alle violazioni commesse con dolo o colpa grave. 


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Sulle modifiche al codice dei contratti il quadro si fa confuso…

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Nozione di errore scusabile “ammessa l’esenzione da colpa solo in presenza di un quadro normativo confuso e privo di chiarezza;”: l’ emendamento al decreto-legge 12 maggio 2006, n. 173 votato positivamente al Senato (ora deve, ovviamente andare alla Camera) in data 28 giugno 2006 fa (ulteriormente) slittare alcuni istituti del codice degli appalti (dal 1 gennaio 2007 al 1 febbraio 2007)


Consiglio di Stato, Sezione VI, sentenza n. 3981 del 23 giugno  2006  - L’ errore scusabile è  configurabile, in caso di contrasti giurisprudenziali sull’interpretazione di una norma, di formulazione incerta di norme da poco entrate in vigore, di rilevante complessità del fatto, di influenza determinante di comportamenti di altri soggetti, di illegittimità derivante da una successiva dichiarazione di incostituzionalità della norma applicata


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L’angolo delle ultime sentenze del Consiglio di Stato

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Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza n. 4223 del 28 giugno  2006 - Esclusione illogica di una ditta  da parte di un RUP: il Consiglio di Stato decide di segnalare l’intera vicenda alla Procura Regionale presso la competente Sezione Giurisdizionale Regionale della Corte dei Conti per l’eventuale imputazione soggettiva dei singoli responsabili (art. 28 della Costituzione).


Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza n. 4201 del 28 giugno  2006 -  Appalti di servizi: l’Amministrazione aggiudicatrice ha il potere di fissare particolari requisiti di partecipazione da essa autonomamente individuati, diversi da quelli previsti dalla legge, e  può, pertanto, pretenderne l’attestazione: detto potere discrezionale costituisce attuazione dei principi costituzionali di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa, predicati dall’art. 97 della Costituzione.


Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza n. 4222 del 28 giugno  2006 - Il ricorso alle regole dell’interpretazione fissate dal codice civile (art. 1363, che impone di attribuire alle clausole contrattuali il senso che risulta dal complesso dell’atto) .può ammettersi quando vi siano delle incertezze circa il senso da attribuire a una determinata espressione o clausola, ma non quando il testo offra una significato inequivoco..

Giurisprudenza richiamata: Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza n. 364 del 4 febbraio 2004 - Qualora la mancanza della sottoscrizione riguardi un elemento fondamentale incidente sulla individuazione stessa della dichiarazione come documento effettivamente imputabile al soggetto dichiarante, non è errore scusabile.

Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza n. 246 del 22 gennaio 2003 - La necessità di assicurare la parità di condizioni dei concorrenti, esclude poteri correttivi del responsabile del procedimento nel  chiedere la rettifica di dichiarazioni o istanze erronee.

Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza n. 82 del 13 gennaio 2005 - In caso di clausole equivoche o di dubbio significato deve preferirsi l’interpretazione che favorisca la massima partecipazione alla gara.


Consiglio di Stato, Sezione VI, sentenza n. 4012 del 23 giugno  2006 - Il collegamento <<sostanziale>> che giustifica l’esclusione dalla gara delle imprese collegate sussiste quando da una serie di elementi univoci risulta che le offerte presentate sono riconducibili ad un unico centro di interesse, e, dunque, ad un unico centro decisionale.


Consiglio di Stato, Sezione VI, sentenza n. 4050 del 24 giugno  2006 - La procedura di verifica della c.d. “anomalia” dell’offerta prevista dall’art. 19, commi 2, 3 e 4, del D.lgs. 24 luglio 1992, n. 358, in tema di appalti pubblici di forniture, non si applica al caso di aggiudicazione della fornitura mediante il sistema della trattativa privata, quale previsto dall’art. 9, commi 1, lett. d) e 4, dello stesso D.lgs.


Consiglio di Stato, Sezione VI, sentenza n. 3989 del 23 giugno  2006 - Non può essere negato il potere dell'amministrazione di procedere, in via di autotutela, all'annullamento del bando e delle operazioni di gara, quando i relativi criteri di selezione si manifestino suscettibili di generare effetti indesiderati o comunque illogici