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Giurisprudenza - Consiglio di Stato 


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Consiglio di Stato, Sez. V, 28/12/2006 n. 8069 - Sull'inapplicabilità della disciplina della revisione dei prezzi ai contratti della p.a. ad esecuzione periodica stipulati anteriormente all'entrata in vigore della l. n. 724/1994.

Dal Sole 24 Ore del 22 gennaio:  Prezzi, revisione obbligatoria dopo il 1995


Consiglio di Stato, Sez. VI, 18/12/2006 n. 7578 - La commissione di gara non deve motivare le ragioni del punteggio numerico attribuito.

Dal Sole 24 Ore del 22 gennaio:  Punteggio unico con più parametri


Consiglio di Stato, sentenza n. 7410 del 14 dicembre 2006 - Se nella lex specialis di gara si richiede una capacità tecnica riferita a servizi analoghi svolti nell’”ultimo biennio”, il lasso di tempo nel quale tale esperienza deve essere stata maturata è quello dalla pubblicazione del bando al termine di presentazione delle offerte, in quanto non puo’ essere preso in considerazione un tempo antecedente a tali date. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 7402 del 14 dicembre 2006 - Servizio di brokeraggio assicurativo: qualora il giudice riconosca il diritto ad ottenere il risarcimento del danno (per equivalente) a favore di una Società di brokeraggio a cui, illegittimamente, un’amministrazione pubblica non ha aggiudicato il servizio, l’ammontare del pregiudizio economico sofferto deve essere calcolato in base all’utile ricavabile dalla stipulazione delle polizze conseguenti alla attribuzione del servizio in questione in quanto il compenso del Broker viene corrisposto dalle compagnie assicuratrici con le quali verranno stipulati i diversi contratti assicurativi e non direttamente dalla Stazione appaltante 


Consiglio di Stato, sentenza n. 7377 del 13 dicembre 2006 – sulla illegittimità di un divieto indiscriminato di localizzazione degli impianti di distribuzione di carburante in zone destinate a verde attrezzato dal piano regolatore generale  


Consiglio di Stato, sentenza n. 7372 del 13 dicembre 2006 - Dopo l’aggiudicazione definitiva, l’impresa non aggiudicataria ha titolo per richiedere la restituzione della cauzione provvisoria 


Consiglio di Stato, Sez. V, 13/12/2006 n. 7369 - Sulla legittimità di una delibera comunale con la quale si è decisa la trasformazione di un'Azienda speciale in S. p. A..  

Dal Sole 24 Ore del 8 gennaio: Il ruolo diretto dell'ente qualifica i servizi pubblici


Consiglio di Stato, sentenza n. 7200 del 6 dicembre 2006 - Requisito economico finanziario da dimostrare attraverso la presentazione di “idonee referenze bancarie rilasciate da almeno 1 primario istituto di credito attestanti la consistenza economica dell’offerente o comprovata copertura assicurativa contro i rischi professionali”: non è sufficiente la presentazione di mera dichiarazione, resa da un  direttore di una  filiale di un banca (di credito cooperativo, erede della secolare tradizione della Casse rurali e artigiane) di piccole dimensioni,  con un bacino di attività territorialmente circoscritto, consistente esclusivamente nell’attestazione dell’apertura di un conto corrente e del regolare svolgimento del relativo rapporto contrattuale   


Consiglio di Stato, sentenza n. 7199 del 6 dicembre 2006  - È incontestabile l’interesse del terzo classificato ad impugnare le clausole del bando o del disciplinare per lui pregiudizievoli qualora dall’annullamento scaturisca la ripetizione dell’intera procedura di gara, come si verifica ove trattisi di rideterminare uno o più parametri di valutazione delle offerte  


Consiglio di Stato, sentenza n. 7195 del 6 dicembre 2006 - Annullamento di un’aggiudicazione provvisoria con escussione della relativa cauzione: il difetto di moralità professionale può essere desunto da un reato idoneo a manifestare una radicale e sicura contraddizione coi principi della professione, indipendentemente da ogni altra valutazione delle peculiarità del caso concreto: il decreto penale di condanna (tale possibilità risulta ora già prevista dall’art. 38, comma 1 lettera c del decreto legislativo 163/2006 per il quale il decreto deve essere irrevocabile) , ai fini dell’esistenza del fatto da valutare come significativo dell’esclusione, va equiparato sentenze di condanna passate in giudicato e di applicazione della pena su richiesta ex art. 444 c.p.p. (così come stabilito dall’art. 75, co. 1 lett. c), D.P.R. 554/1999 

Giurisprudenza richiamata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 5523 del 12 ottobre 2002 - Condanne per emissione di assegni a vuoto, violazione norme sulla prevenzione infortuni, truffa, violazione norme previdenziali: reati rilevanti ai fini della capacità a contrattare con la P.A   


Consiglio di Stato, sentenza n. 7194 del 6 dicembre 2006 - Nello svolgimento della sua attività di ricerca del contraente l’amministrazione è tenuta non soltanto a rispettare le regole dettate nell’interesse pubblico (la cui violazione implica l’annullamento o la revoca dell’attività autoritativa) ma anche le norme di correttezza di cui all’art. 1337 c.c. prescritte dal diritto comune (regole la cui violazione assume significato e rilevanza, ovviamente,  solo dopo che gli atti della fase pubblicistica attributiva degli effetti vantaggiosi sono venuti meno e questi ultimi effetti si sono trasformati in affidamenti restati senza seguito) 


Consiglio di Stato, sentenza n. 7113 del 5 dicembre 2006 - Un operatore economico di settore – tra l’altro di rilievo internazionale – ha interesse a contestare la legittimità di un procedimento di affidamento diretto del servizio (nella specie, di servizio pubblico di attività ludiche), senza gara, ad altra società: secondo l’art. 6 CE ogni discriminazione fondata sulla nazionalità è vietata nell’ambito di applicazione del Trattato e tale divieto vale per la libertà di circolazione, per quella di stabilimento, per quella di prestazione di servizi 


Consiglio di Stato, sentenza n. 7102 del 4 dicembre 2006 - L’annullamento di una gara pubblica, specie se in stato avanzato di espletamento o addirittura  culminata in una pur provvisoria aggiudicazione, implica la frustrazione dell’affidamento ingenerato in capo ai partecipanti e, segnatamente, all’aggiudicatario.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 7090 dell’ 1 dicembre 2006 - Le dichiarazioni di subappalto devono specificare a quali lavori si riferiscono, anche all’interno della singola categoria: si pensi ad un’impresa munita di qualificazione per una data categoria, ma in classifica insufficiente a coprire l’intero importo delle relative opere: è evidente che, in questo caso, la dichiarazione di subappalto dovrà individuare con precisione a quali lavori si riferisca, anche all’interno di quella stessa categoria, onde consentire di verificare se la qualificazione posseduta autorizzi l’impresa ad eseguire le lavorazioni rimanenti, escluse dal subappalto; a maggior ragione, nel caso di impresa del tutto sprovvista di qualificazione, la dichiarazione dovrà riferirsi inequivocabilmente a tutte le opere appartenenti alla categoria. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 7089 del 1 dicembre 2006 - in materia di procedure di incarico di progettazione nell’ambito della c.d. ultima fascia, inferiore a 100.000 euro 

Consiglio di Stato, sentenza n. 7089 dell’ 1 dicembre 2006 - Rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo la controversia avente ad oggetto il conferimento di un incarico di progettazione che consegue all’esperimento di apposita procedura amministrativa attivata con apposito avviso pubblico della stessa Amministrazione, anche se tale procedura non può indubbiamente assimilarsi ad una vera e propria procedura concorrenziale secondo i crismi dell’evidenza pubblica in quanto il corretto esercizio, da parte dell’Amministrazione, della potestà di scelta di un professionista cui affidare un incarico costituisce, per tutti coloro che abbiano fatto domanda ed aspirino al conferimento, oggetto di una posizione di interesse legittimo.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 7083 dell’ 1 dicembre 2006 - E’ una chiara violazione del principio di parità dei partecipanti alle procedure concorsuali pubbliche accettare l’integrazione di alcune offerte prive di un documento richiesto a pena di esclusione, e non aggiudicare la gara alla sola concorrente che ha adempiuto in maniera precisa alle disposizioni della lex specialis di gara, specialmente ove la stessa preveda che l’aggiudicazione possa avvenire anche in presenza di una sola offerta, purchè considerata congrua e conveniente.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 7082 del 1 dicembre 2006 - Incameramento della cauzione provvisoria in caso in cui la mancata stipulazione del contratto con l’aggiudicatario provvisorio dipenda esclusivamente dal suo comportamento, per non aver dichiarato il vero relativamente all’esistenza di una pendenza tributaria (debito fiscale, ancorchè esiguo) in capo al legale rappresentante dell’impresa partecipante.   


Consiglio di Stato, Sentenza n. 7080 del 1 dicembre 2006 – sulla legittima esclusione di alcune aree del territorio comunale dalla possibilità di nuovi accessi alla vendita di giornali quotidiani e periodici


Consiglio di Stato, sentenza n. 6960 del 28 novembre 2006  - in materia di regolamentazione del diritto di accesso da parte dei consiglieri comunali mediante l’utilizzo moduli per ogni singola richiesta


Consiglio di Stato, sentenza n. 6908 del 27 novembre 2006 – sulla legittimità di cumulare piú gare in una sola competizione


Consiglio di Stato, sentenza n. 6835 del 22 novembre 2006 - Quando il criterio di aggiudicazione è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, la stazione appaltante ha il potere di dare importanza preminente al profilo tecnico – qualitativo rispetto a quello economico, e, in tal caso, non può essere tenuta ad aggiudicare l’appalto ad un’offerta che, ancorché conveniente sotto il profilo economico, non sia apprezzabile sotto il profilo tecnico: in tale logica, non si può escludere il potere della commissione di fissare una soglia di sbarramento, vale a dire un punteggio minimo che le offerte devono raggiungere per l’aspetto tecnico – qualitativo, al di sotto della quale le offerte non saranno valutate. 

Giurisprudenza richiamata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 1040  del 3 marzo 2004  - Il Consiglio giudica legittima la disciplina di gara per l’aggiudicazione del servizio con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (ai sensi dell’art. 23, comma 1°, lett. b, D. L.vo 17.3.1995 n. 157) che, prevedendo l’attribuzione di punti 40/100 per la qualità e punti 60/100 per il prezzo, stabilisce che, al fine di poter essere ammesse alla fase di valutazione del prezzo offerto, le ditte partecipanti dovevano ottenere nella qualità almeno il punteggio di 21/40. Trattasi di clausola espressiva del legittimo esercizio di una facoltà discrezionale riconosciuta all’Amministrazione in ordine alla determinazione dei fattori di incidenza dei singoli elementi dell’offerta per la scelta dell’offerta economicamente più vantaggiosa, analoga, per certi aspetti, ad una clausola che prevedesse l’esclusione dei progetti tecnicamente non accettabili. In tale contesto può assumere senz’altro importanza preminente il criterio qualitativo rispetto a quello economico o viceversa per l’aggiudicazione del servizio, salva l’illogicità dei criteri prescelti in relazione alla specifica gara. Né in applicazione di tale clausola di sbarramento l’impresa esclusa avrebbe dovuto essere preventivamente sentita in contraddittorio, non trovando applicazione per tale fattispecie il diverso istituto della verifica dell’anomalia, di cui all’art. 25 D.L.vo n. 157/1995, che attiene esclusivamente all’aspetto economico del servizio offerto.  


Consiglio di Stato, Sez. V, 21/11/2006 n. 6813 - Chiunque chieda di accedere a documenti amministrativi ha l'onere di indicare la specifica posizione giuridica legittimante.


Consiglio di Stato, sentenza n. 6797 del 21 novembre 2006 - Legittima l’esclusione di un’ offerta pervenuta 30 minuti dopo la scadenza : in relazione alla libertà di forme lasciata ai partecipanti per quanto riguarda le modalità di trasmissione e al fatto che le offerte dovessero “pervenire “ all’ufficio destinatario entro un’ora determinata, la prescrizione di gara non può che intendersi nel senso che, entro tale termine, le offerte dovessero essere nella materiale disponibilità dell’ufficio e che il rischio relativo alla tempestività dell’arrivo non dovesse che ricadere sul mittente.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 6794 del 21 novembre 2006 - La prevalente giurisprudenza ha ritenuto che l’adempimento previsto dall’art. 17 della L. n. 68/99 si configura come requisito di partecipazione alla gara e non come condizione dell’aggiudicazione e che, pertanto, la relativa certificazione deve essere prodotta al momento della presentazione della domanda.

Giurisprudenza richiamata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 8139  del 10 dicembre  2003 - L’attestazione va presentata con la domanda di partecipazione alla gara, quale requisito di idoneità morale, per evitare il pericolo di regolazione successiva all’aggiudicazione. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 6729 del 17 novembre 2006 - La competenza di ogni singolo Tar riguarda le controversie relative ad atti e provvedimenti emessi dagli enti territoriali la cui sede è nella propria circoscrizione. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 6682 del 14 novembre 2006 - La giurisprudenza del Consiglio di Stato è concorde nell’ammettere la possibilità di prevedere requisiti di partecipabilità più rigorosi di quelli indicati nell’art. 14 D.Lgs. 17 marzo 1995 n. 157 purché non discriminanti, illogici e sproporzionati rispetto alla specificità del servizio oggetto dell'appalto e congrui rispetto alle regole proprie del settore.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 6680 del 14 novembre 2006 - E’ sull’impresa che richiedere il risarcimento del danno che grava l’onere di provarne la consistenza senza tale attività possa essere demandata all’adito giudice amministrativo 

Giurisprudenza richiamata

Consiglio di Stato, sentenza n. 5500 del 10 agosto 2004 - La comune ascrizione dell’illecito commesso dall’amministrazione nell’esercizio dell’attività provvedimentale allo schema della responsabilità extracontrattuale implica, innanzitutto, che incombe al ricorrente (presunto danneggiato) l’onere di dimostrare l’esistenza di un pregiudizio patrimoniale, la sua riconducibilità eziologia all’adozione del provvedimento illegittimo e la sua misura: ne consegue che il ricorrente non potrà limitarsi ad addurre l’illegittimità dell’atto, valendosi, ai fini della sua quantificazione, del principio dispositivo con metodo acquisitivo e, quindi, della sufficienza dell’allegazione di un principio di prova, ma dovrà compiere l’ulteriore sforzo probatorio di documentare il pregiudizio patrimoniale del quale chiede il ristoro nel suo esatto ammontare (pur con i limiti ontologici dell’assolvimento di tale onere). 


Consiglio di Stato, sentenza n. 6608 del 9 novembre 2006 - In tema di responsabilità civile extracontrattuale della pa è compito dell ’amministrazione dimostrare che si è trattato di un errore scusabile, configurabile in caso di contrasti giurisprudenziali sull’interpretazione di una norma, di formulazione incerta di norme da poco entrate in vigore, di rilevante complessità del fatto, di influenza determinante di comportamenti di altri soggetti, di illegittimità derivante da una successiva dichiarazione di incostituzionalità della norma applicata: si deve, peraltro, tenere presente che molte delle questioni rilevanti ai fini della scusabilità dell'errore sono questioni di interpretazione ed applicazione delle norme giuridiche, inerenti la difficoltà interpretativa che ha causato la violazione; in simili casi il profilo probatorio resta in larga parte assorbito dalla questio iuris, che il giudice risolve autonomamente con i propri strumenti di cognizione in base al principio iura novit curia.

Giurisprudenza richiamata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 3981 del 23  giugno 2006 - L’ errore scusabile è  configurabile, in caso di contrasti giurisprudenziali sull’interpretazione di una norma, di formulazione incerta di norme da poco entrate in vigore, di rilevante complessità del fatto, di influenza determinante di comportamenti di altri soggetti, di illegittimità derivante da una successiva dichiarazione di incostituzionalità della norma applicata: si deve, peraltro, tenere presente che molte delle questioni rilevanti ai fini della scusabilità dell'errore sono questioni di interpretazione ed applicazione delle norme giuridiche, inerenti la difficoltà interpretativa che ha causato la violazione. 

Consiglio di Stato, sentenza n. 3981 del 23  giugno 2006 -  Mentre per la responsabilità della pubblica amministrazione è sufficiente la colpa, anche lieve, dell’apparato, i pubblici dipendenti sono chiamati a rispondere, anche nell’azione diretta del terzo danneggiato, solo a titolo di colpa grave, come esplicitato dall’art. 23 del T.U. n. 3/1957, richiamato anche per gli altri settori del pubblico impiego, in cui la responsabilità verso i terzi dei dipendenti è limitata alle violazioni commesse con dolo o colpa grave.

Consiglio di Stato,  sentenza n.  5860 del  24 ottobre 2002  - L’eventuale utile d’impresa, normalmente quantificabile nel 10% del prezzo offerto, potrebbe essere riconosciuto spettante nella sua interezza se e in quanto l’impresa possa documentare di non aver potuto utilizzare mezzi e maestranze, lasciati disponibili, per l’espletamento di altri servizi: qualora una tale dimostrazione non venga offerta, è da ritenere che l’impresa possa avere ragionevolmente riutilizzato mezzi e manodopera per lo svolgimento di altri, analoghi servizi, così vedendo in parte ridotta la propria perdita di utilità.. In questa situazione, sembra potersi equitativamente riconoscere spettante un compenso per una percentuale globale del 5% dell’offerta dalla stessa appellante formulata. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 6608 del 9 novembre 2006 - La correttezza delle operazioni tecniche effettuate dalle amministrazioni pubbliche può essere verificata dal giudice amministrativo anche avvalendosi di una Consulenza Tecnica di Ufficio.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 6561 del 7 novembre 2006 - Qualora una clausola della lex specialis di gara preveda un certo metodo di conteggio (regola dell’arrotondamento alla seconda cifra decimale) per quanto concerne la valutazione del ribasso delle offerte, non è assolutamente scontato che lo stesso criterio, nel silenzio della norma, debba essere applicato anche al calcolo delle offerte anomale.


Consiglio di Stato, sentenza  n. 6560 del 7 novembre 2006 - Affinché l’amministrazione possa esercitare il potere di autotutela di annullamento di una procedura ad evidenza pubblica, non basta la motivazione (sufficiente e congrua) che in assenza dei “requisiti eccessivamente restrittivi”, la partecipazione alla gara “sarebbe stata certamente più ampia” ma ci vuole un’attenta analisi che porti il giudice, inequivocabilmente,  a decidere per la presenza di vizi di legittimità della procedura stessa, il cui accertamento appunto possa giustificarne l’annullamento: tanto più che l’esito della gara che ha visto la ammissione di un numero (7) di imprese partecipanti, superiore alla soglia minima di cinque, prevista dall’art. 22 del D. Lgs. n. 157/1995, comma 2. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 6545 del 7 novembre 2006 - sulla legittimità delle liste elettorali che presentano moduli diversi contenenti le generalità dei sottoscrittori e l’autentica delle firme, la cui contiguità al primo foglio contenente il contrassegno della lista e le generalità dei candidati sia assicurata da una spillatura e da un richiamo sostanziale.


Consiglio di Stato, sentenza n. 6537 del 7 novembre 2006 - Sia alla strega della legge sui lavori pubblici, sia a norma di quella sulle pubbliche forniture, l’attività dell’ente estraneo alla pubblica amministrazione acquisisce la connotazione pubblicistica idonea a radicare la giurisdizione del giudice amministrativo se l’iniziativa si realizza con il contributo di pubbliche risorse in misura superiore al 50%. 


Consiglio di Stato, Sez. IV, 31/10/2006 n. 6462 - Sull'interpretazione restrittiva dell'art. 23 l. n. 62/05 (c.d. legge comunitaria 2004) che vieta la rinnovazione di contratti di appalto scaduti.


Consiglio di Stato, sentenza n. 6459 del 31 ottobre  2006 - All’eliminazione della possibilità di provvedere al rinnovo dei contratti di appalto scaduti, disposta con l’art.23 l. n.62/05, deve assegnarsi una valenza generale ed una portata preclusiva di opzioni ermeneutiche ed applicative di altre disposizioni dell’ordinamento che si risolvono, di fatto, nell’elusione del divieto di rinnovazione dei contratti pubblici: la natura imperativa ed inderogabile della sopravvenuta disposizione legislativa che introduce un divieto generalizzato di rinnovazione dei contratti delle pubbliche amministrazioni implica la sopravvenuta inefficacia delle previsioni, amministrative e contrattuali, configgenti con il nuovo e vincolante principio, che non tollera la sopravvivenza dell’efficacia di difformi clausole negoziali (attesa la natura indisponibile degli interessi in esse coinvolti).   


Consiglio di Stato, sentenza  n. 6456 del 31 ottobre  2006 - Non può non rilevarsi che, secondo un indirizzo giurisprudenziale consolidato, benché nei contratti della Pubblica Amministrazione l'aggiudicazione, in quanto atto conclusivo del procedimento di scelta del contraente, segna di norma il momento dell'incontro della volontà della pubblica amministrazione di concludere il contratto e della volontà del provato manifestata con l'offerta ritenuta migliore (con la conseguenza che da tale momento sorge il diritto soggettivo dell'aggiudicatario nei confronti della stessa pubblica amministrazione), non è precluso all'amministrazione stessa di procedere, con atto successivo, purché adeguatamente motivato con richiamo ad un preciso e concreto interesse pubblico, alla revoca d'ufficio ovvero all'annullamento dell'aggiudicazione: in caso di aggiudicazione definitiva sussiste in capo all’Amministrazione l’obbligo di inviare la comunicazione di avvio del procedimento di autotutela. 


Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana - sez. giurisdizionale, 27/10/2006 n. 589 - La costituzione di una società mista, anche con scelta del socio privato a seguito di gara, non esime dalla effettuazione di una seconda gara per l'affidamento di un servizio pubblico.


Consiglio di Stato, Sez. V, 26/10/2006 n. 6400sulla illegittimità di una delibera che modifica le tariffe per la gestione dei rifiuti solidi urbani adottata dopo la scadenza del termine previsto per l'approvazione del bilancio di previsione del Comune  


Consiglio di Stato, sentenza n. 6353 del 24 ottobre 2006 - Ati: i requisiti di carattere morale e di generica affidabilità (quali l’inesistenza di precedenti penali ostativi, la regolarità contributiva, il rispetto della normativa “antimafia”), devono essere posseduti da ciascuna delle imprese; il possesso dei requisiti di idoneità tecnica può essere dimostrato facendo riferimento alla sommatoria dei mezzi e delle qualità delle imprese facenti parte del raggruppamento; mentre l’accertamento della capacità economica e finanziaria del raggruppamento partecipante deve necessariamente essere condotto nei confronti delle singole imprese.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 6347 del 24 ottobre 2006 - Ai fini della valida partecipazione di un R.t.i. a procedure indette per l’aggiudicazione di servizi di progettazione, è sufficiente che nella compagine del raggruppamento sia contemplata la presenza, con rapporto di collaborazione professionale o di dipendenza, di un professionista abilitato iscritto all'albo da meno di cinque anni, senza la necessità che questi assuma anche responsabilità contrattuali. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 6343 del 24 ottobre 2006 - Il titolo professionale espressamente richiesto dall’ordinamento per l’espletamento di servizi di ingegneria relativi ad immobili vincolati è l’ art. 52 del R.D. n. 2537 del 1925, che prescrive che “le opere di edilizia civile che presentano rilevante carattere artistico ed il restauro e il ripristino degli edifici contemplati della legge 20 giugno 1909, n. 364, per l’antichità e le belle arti, sono di spettanza della professione di architetto” (mentre non rilevano altri titoli di specializzazione che, se pure significativi di ulteriori acquisizioni professionali, non possono, in assenza di specifiche previsioni normative in tal senso, essere ritenute equipollenti al richiesto titolo di architetto. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 6338 del 24 ottobre 2006 - E’ legittima l’esclusione di una ditta la cui offerta risulta formulata per un periodo di tempo limitato e non coincidente con la durata del procedimento previsto dal bando e pertanto idonea già ab initio ad consentire all'impresa di partecipare correttamente alla gara.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 6332 del 24 ottobre 2006 - Non appare ragionevole stabilire che un’offerta è eccessivamente onerosa con riguardo alla situazione finanziaria dell’ente e tantomeno negare un’aggiudicazione per mancanza di fondi; non è nemmeno legittimo indire una nuova gara con un importo a base d’asta non certo consistentemente inferiore a quella richiesta dal vincitore della gara già svolta.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 6212 del 19 ottobre 2006 - Il rispetto dei fondamentali principi della par condicio e della segretezza delle offerte, posti a garanzia della regolarità della procedura concorsuale, nell’interesse sia della pubblica amministrazione che dei partecipanti, postula necessariamente che fra i concorrenti ad una gara non venga in rilievo una relazione idonea a consentire un flusso formativo (delle offerte), e informativo in merito alla fissazione dell’offerta, ovvero agli elementi valutativi ad essa sottostanti; in presenza di significativi indizi sintomatici, il rischio di una intesa preventiva si traduce in una seria e ragionevole presunzione che le offerte dei diversi concorrenti siano riconducibili al medesimo centro decisionale.

Giurisprudenza richiamata e  collegata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 6367 dell’  1 ottobre 2004 - In tema di appalti pubblici, la stazione appaltante può prevedere nella lex specialis ulteriori ipotesi di esclusione, eventualmente legate all’esistenza di forme di collegamento tra imprese concorrenti, purchè non si stabilisca un’esclusione automatica dalla gara, dovendo in tali casi l’Amministrazione verificare se l’esame della fattispecie concreta induca a ritenere violati i principi posti a garanzia della correttezza della procedura. 

Consiglio di Stato, sentenza n. 4012 del 23 giugno 2006 - Il collegamento <<sostanziale>> che giustifica l’esclusione dalla gara delle imprese collegate sussiste quando da una serie di elementi univoci risulta che le offerte presentate sono riconducibili ad un unico centro di interesse, e, dunque, ad un unico centro decisionale, che è in grado di fissare offerte tra loro coordinate al fine di influire sull’esito della gara a proprio vantaggio: affermata quindi la non rilevanza, ai fini del collegamento sostanziale, della stipula delle polizze assicurative presso la medesima società assicuratrice nonché il fatto che il passaggio di una persona fisica da una società ad un'altra del medesimo settore, non può di per sé essere indizio di un collegamento tra le due società, in quanto tale passaggio risponde ad una ordinaria dinamica del mercato del lavoro manageriale.

Riferimento ad un unico centro decisionale anche nel codice dei contratti

Nel codice dei contratti: oltre alle situazione di controllo di cui all’articolo 2359 cc, le stazioni appaltanti escludono altresì dalla gara i concorrenti per i quali accertano che le relative offerte sono imputabili ad un unico centro decisionale, sulla base di univoci elementi : il Consiglio di Stato (n. 4012 del 23 giugno 2006) li segnala quali l’identità delle persone fisiche che ricoprono gli organi amministrativi e l’identità di contenuto delle offerte.


Consiglio di Stato, sentenza n. 6190 del 17  ottobre 2006 - L’applicazione dei principi di tutela dell’affidamento e di correttezza dell’azione amministrativa, in una con la generale clausola di buona fede che informa l’azione amministrativa nel suo complesso, impedisce che le conseguenze  di una condotta colposa della stazione appaltante possano essere traslate a carico del soggetto partecipante con la comminatoria dell’esclusione dalla procedura.


Consiglio di Stato, sentenza n. 6151 del 16  ottobre 2006 - La giurisprudenza del Consiglio di Stato ritiene  che un impresa sia legittimata ad impugnare il provvedimento di affidamento a trattativa privata di un servizio , al quale essa può aspirare, mediante partecipazione alla gara che l’amministrazione potrebbe indire. -

Dal Sole 24 Ore del 23 ottobre: Contratti. Il costo può essere calcolato annualmente Lo scuolabus è «frazionabile»


Consiglio di Stato, sentenza n. 6144  del 16  ottobre 2006 - E’ corretto il comportamento della Amministrazione appaltante che fissa per le mandanti un limite minimo di possesso dei requisiti previsti nel bando (nel caso di specie del 25%) per evitare che un servizio in cui ha rilievo particolare la gestione unitaria possa essere svolto da un numero eccessivo di soggetti in associazione di impresa.


Consiglio di Stato, Sez. V, 16/10/2006 n. 6133 - La verifica della legittimità della deliberazione con cui un comune ha esercitato la facoltà dell'istituto del riscatto anticipato del contratto di concessione avente ad oggetto il servizio di distribuzione del gas, è rimessa al sindacato del g.a..


Consiglio di Stato, sentenza n. 6089 del 12 ottobre 2006 - Ai sensi dell’articolo 38, comma 1 punto b del decreto legislativo 163/2006 vanno legittimamente esclusi quei concorrenti che non dichiarano espressamente che nei confronti del titolare,  dell’eventuale socio (o soci accomandatari), degli amministratori muniti di poteri di rappresentanza  e del  direttore tecnico (quest’ultimo a prescindere da tipo di società) non è pendente alcun procedimento per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’art. 3 della legge 27 dicembre 1956, n. 1423; è altresì causa di esclusione la mancata dichiarazione di mancanza di una delle cause ostative previste dall’10 della legge n. 575/1965, che prevede specificamente, al comma 2 il divieto di concludere con i soggetti sottoposti a detta misura contratti di appalto, divieto esteso, sia pure per una durata limitata a cinque anni, al caso in cui la misura di prevenzione sia stata irrogata nei confronti di una persona convivente.


Consiglio di Stato, sentenza n.  6071 del 12 ottobre 2006 - La soglia di anomalia, in base al disposto di cui al terzo comma dell’indicato art. 25 del D.Lgs. n. 157/1995, va determinata  con riferimento alle offerte ammesse alla gara e non già a quelle ritenute congrue.


Consiglio di Stato, sentenza n.  6026 del 10 ottobre 2006  - L’avere impedito ogni forma partecipativa al procedimento sfociato nell’annullamento della procedura, non sfugge alla censura di violazione delle regole di trasparenza e partecipazione fissate dalla legge sul procedimento amministrativo. 


Consiglio di Stato, Sez. V, 9/10/2006 n. 6006 - Sull'inefficacia delle dimissioni dei consiglieri comunali presentate da un soggetto privo di delega e non corredate dall'autenticazione delle firme.


Consiglio di Stato, Sez. V, 9/10/2006 n. 6005 - Gli amministratori debbono astenersi dalla discussione e dalla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 6001 del 9 ottobre 2006  - Qualora la valutazione di una Commissione sia stata considerata illogica e priva di motivazione, (aspetti incidenti sulla legittimità e non sul merito dell’attività amministrativa) l’adito giudice amministrativo ha titolo per sindacare tali determinazioni tecniche, specie se i titoli presentati, possono essere verificati attraverso specifiche tecniche, che in quanto tali non postulano possibilità di scelte discrezionali dell’amministrazione. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 5986 del 9 ottobre 2006 - Non spetta il rimborso delle spese legali al dipendente comunale assolto da reati connessi all’espletamento del servizio se il comune si è costituito parte civile

Consiglio di Stato, sentenza n. 5986  del 9 ottobre 2006 - Qualora un'amministrazione si sia costituita parte civile  in un  procedimento penale nei confronti di un dipendente e penda a carico del medesimo un procedimento davanti alla Corte dei conti per gli stessi fatti, legittimamente la medesima amministrazione nega il rimborso delle spese legali al dipendente (poi assolto dalla corte di appello), per la sussistenza del conflitto di interessi di cui all'art. 67 del D.P.R. 13 maggio 1987 n. 268 e ciò indipendentemente da ogni valutazione attinente all’esito del procedimento penale ed all’accertamento della responsabilità contabile del dipendente.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 5902  del 4 ottobre 2006  - Per le controversie relative ad atti emanati da un atti provenienti da una amministrazione statale avente competenza ultra regionale, la competenza è del Tar Lazio, in quanto l’individuazione del giudice competente, ai sensi dell’indicato art. 3 della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, avviene tenendo conto dell’autorità che ha emesso il provvedimento senza che abbia alcuna rilevanza l’eventuale riconducibilità degli effetti del provvedimento medesimo ad altro soggetto. 


Consiglio di Stato, Sez. V, 2/10/2006 n. 5706 - Sulla legittimità della nomina del difensore civico comunale da parte dell'organo regionale.


Consiglio di Stato, sentenza n. 5697 del 28 settembre 2006 - Ai sensi  del disposto di cui all’art. 23 del D.Lgs. 17 marzo 1995,  n. 157, gli appalti di servizi vanno aggiudicati con il criterio del prezzo più basso, ovvero dell’offerta economicamente più vantaggiosa: tenendo, cioè, conto, nel primo caso, della sola entità del prezzo offerto e valutando, nel secondo  caso, comparativamente la maggiore o minore convenienza complessiva delle offerte presentate.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 5636 del 25 settembre 2006 - sulla inammissibilità di una domanda di accesso che comporti un controllo generalizzato sull’attività della P.A.


Consiglio di Stato, sentenza n. 5625 del 25 settembre 2006 -  in materia di presidenza delle commissioni di concorso da parte dei segretari comunali


Consiglio di Stato, sentenza n. 5617 del 25 settembre 2006 - Sono  devolute al Giudice ordinario le controversie sugli atti con i quali l’Amministrazione, dopo la definizione della procedura di affidamento del servizio o della fornitura, provvede unilateralmente alla risoluzione del rapporto avvalendosi dei propri poteri negoziali di diritto comune mentre tutte le controversie relative alle <<procedure di affidamento di lavori, servizi o forniture>> che si riferiscono alla sola fase pubblicistica dell’appalto (compresi i provvedimenti di non ammissione o di esclusione dalla gara, sono di competenza del giudice amministrativo.

Giurisprudenza correlata

Consiglio di Stato, sentenza n. 7772 del 29 novembre 2004 - Sia la fase preliminare che quella successiva alla stipulazione del contratto appartengono alla giurisdizione ordinaria in quanto espressiva di potere paritetico della P.A, così come la mancata presentazione sia della garanzia definitiva che della polizza CAR  (con conseguente sottoposizione della  controversia sull’escussione della garanzia provvisoria davanti al giudice civile).

Tar Puglia, Bari, sentenza n. 4210 del 5 ottobre 2005 - Solo la partecipazione alla gara legittima il suo ricorso: è competente il Tar sulle controversie relative agli obblighi imposti dal bando in merito alla presentazione di garanzie fideiussorie a carico dell’appaltatore (e non del semplice offerente).  


Consiglio di Stato, sentenza n. 5596 del 25 settembre 2006 - Il soggetto che partecipa a una gara informale, consistita in un’indagine di mercato, può contestare il possesso dei requisiti richiesti per partecipare alla gara stessa oppure l’applicazione dei criteri, fissati dall’amministrazione, relativi allo svolgimento della procedura e alla scelta del contraente.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 5593 del 25 settembre 2006 -  sulla legittimità di una norma regolamentare comunale che consente l’installazione di antenne per telefonia mobile solo su edifici aventi una altezza superiore a quella degli edifici circostanti


Consiglio di Stato, sentenza n 5528 del 20 settembre 2006 -  sulla competenza del giudice ordinario a decidere una controversia relativa al procedimento di nomina di un nuovo segretario comunale.


Consiglio di Stato, sentenza n. 5498 del 20 settembre 2006 - Nell’aggiudicazione dei contratti d'appalto di opere pubbliche, la ratio cui è preordinata il meccanismo della verifica delle offerte anomale è quella di assicurare la piena affidabilità della proposta contrattuale.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 5497 del 20 settembre 2006 - La revisione prezzi può essere applicata solo a contratti di durata non inferiore ai sei mesi.


Consiglio di Stato, sentenza n. 5491 del 20 settembre 2006 - In presenza dell’annullamento del solo sub procedimento di verifica dell’anomalia delle offerte (oltre che degli atti conseguenti), è del tutto contrario ai principi anche di economicità, speditezza ed adeguatezza dell’azione amministrativa (oltre che di quello della par condicio), l’eventuale determinazione dell’Amministrazione di chiedere la conferma delle offerte: deve altresì negarsi che possano essere oggetto di valutazione, nell’ambito dell’attività di nuova verifica delle giustificazioni,  nuovi elementi o fatti successivi al bando di gara.  


Consiglio di Stato, Sez. V, 19/9/2006 n. 5484 - Sui criteri per individuare il perimetro di una sede farmaceutica.


Consiglio di Stato, sentenza n. 5444 del 19 settembre 2006 - Poiché non c’è colpa grave, non c’è risarcimento. Le situazioni di conflitto d’interesse, nell’ambito dell’ordinamento pubblicistico, non sono tassative, ma possono essere rinvenute volta per volta, in relazione alla violazione dei principi di imparzialità e buon andamento sanciti dall’art. 97 Cost., quando esistano contrasto ed incompatibilità, anche solo potenziali, fra il soggetto e le funzioni che gli vengono attribuite: non è quindi corretto che partecipi in Ati , ad una procedura pubblica, una Società che risulta essere socio di minoranza di una S.r.l., a cui la stessa amministrazione appaltante ha affidato consulenza tecnica finalizzata alla predisposizione del bando e assistenza tecnica nella verifica della gestione - garantita per tutta la durata del contratto

Giurisprudenza richiamata e correlata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 32  del 10 gennaio  2005 - Il consiglio di Stato (n. 32/2005)  sancisce una svolta nel criterio della colpa (solo grave) della pa come apparato ( e quindi non solo del singolo dipendente norma del dpr n. 3/1957 a seguito di attività materiale) nella responsabilità civile terzi per perdite patrimoniali (lesione di interessi legittimi a seguito di attività provvedimentale illegittima) Responsabilità civile extracontrattuale della pa per attività provvedimentale: inevitabile giudizio di colpevolezza nella violazione di un canone di condotta agevolmente percepibile nella sua portata vincolante ovvero esclusione per colpa lieve!

Consiglio di Stato, sentenza n. 478  del 15 febbraio  2005 - Il supremo giudice amministrativo stabilisce i criteri per l’accertamento del requisito dell’elemento soggettivo, nella fattispecie di responsabilità dell’amministrazione, per attività provvedimentale illegittima: dolo e colpa grave! Esistono due modelli di tutela risarcitoria: reintegrazione in forma specifica e risarcimento per equivalente (forma “surrogatoria”) ; quest’ultima soluzione varia a seconda che il criterio di aggiudicazione sia stato quello del prezzo più basso oppure dell’offerta economicamente più vantaggiosa.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 5377 del 15 settembre 2006 - L’interesse pubblico sotteso al rispetto del principio della concorrenza e della massima partecipazione alle gare pubbliche, funzionale alla migliore selezione dell’aggiudicatario, deve necessariamente coordinarsi con la tutela delle specifiche esigenze della stazione appaltante, anche di quelle connesse alle modalità di svolgimento dei controlli e delle risorse finanziarie a disposizione e alla necessità di ottimizzare le risorse personali a disposizione: è quindi legittima  una clausola territoriale  che limita la partecipazione alla gara a ditte con sede operativa centrale o distaccata ubicata in alcune regioni.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 5374 del 15 settembre 2006 - L’osservanza degli obblighi di correttezza e trasparenza dell’attività amministrativa, legittimano l’annullamento di una procedura di gara, nel caso di riscontrata inadeguatezza dei criteri selettivi adottati, che hanno portato ad una assoluta parità delle offerte tra tutti i concorrenti, nonché alla impossibilità di individuare adeguati criteri di aggiudicazione suppletivi. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 5328 del 14 settembre 2006 - La coerenza dell’azione amministrativa è un valore perseguito dall’ordinamento e pertanto al fine di tutelare tale valore è ammissibile l’uso dei poteri di autotutela al fine di rimuovere atti viziati per contraddittorietà.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 5324 del 14 settembre 2006 - Sorteggio dei requisiti di ordine speciale: la legge non richiede il mendacio doloso in quanto non ha importanza l’elemento psicologico dell’inadempimento.

Giurisprudenza richiamata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 2482 dell’ 8 maggio 2002  - Art 10 comma 1 quater della Legge Merloni: le  tre conseguenze sono parallele ed autonome: non c’è differenza tra inadempimento formale (per errore o altro) e inadempimento sostanziale (mancanza dei requisiti per partecipare alla gara).


Consiglio di Stato, sentenza n. 5323 del 14 settembre 2006 - Offerta economicamente più vantaggiosa: è fatto obbligo alle stazioni appaltanti di enunciare nel capitolato d’oneri o nel bando di gara i criteri che intendono applicare per assicurare che i partecipanti alla gara d’appalto conoscano, attraverso la lettura del bando di gara, in base a quali parametri verrà effettuata la valutazione, in modo da conoscere sin dalla partecipazione gli elementi che possono influenzare l’offerta. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 5317 del 12 settembre 2006 – L’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici non è dotata di poteri di supremazia gerarchica nei confronti delle amministrazioni aggiudicatrici, statali o locali, così da poter ipotizzare un potere di annullamento per vizi di legittimità dei provvedimenti da queste adottati in tema di affidamento di lavori pubblici.


Consiglio di Stato, sentenza n. 5251 dell’11 settembre 2006 - Per decidere sugli apprezzamenti tecnici della p.a., il giudice amministrativo ha la facoltà e non l’obbligo di avvalersi di consulenti. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 5192 del 7 settembre 2006 - Servizi gratuiti complementari: non è censurabile ex se la  circostanza che una lettera d’invito abbia facultato gli istituti partecipanti a presentare un progetto tecnico con offerta di servizi ulteriori rispetto a quelli previsti nel capitolato d’appalto, definiti espressamente come “complementari” o “aggiuntivi”, “senza oneri aggiuntivi” rispetto al prezzo a base di gara, a condizione che venga rispettato il limite dato dalla necessità che detti servizi, per così dire, accessori  non snaturino l’oggetto della gara acquisendo  un valore preponderante in seno ai criteri di valutazione.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 5191 del 7 settembre 2006 - L’ammissione di un concorrente non lede immediatamente un altro partecipante alla selezione, ma lo pregiudica soltanto nel momento in cui, in conseguenza di tale ammissione, egli non consegua l’utilità sperata, ovvero la definitiva aggiudicazione: è dunque dalla conoscenza di questa che inizia a decorrere il termine per far valere i vizi del procedimento, attraverso l’impugnazione del provvedimento conclusivo.  

Consiglio di Stato, sentenza n. 5191 del 7 settembre 2006 file - Gara per l’affidamento della fornitura, installazione, attivazione e manutenzione di “personal computer”: è ragionevole ed ammissibile che l’Amministrazione – nell’attribuzione dei punteggi ai fini della selezione dell’offerta più vantaggiosa - - stabilisca un griglia di valutazione in base alla “quota di mercato dei PC forniti” in quanto in un mercato sofisticato e soggetto ad una evoluzione tecnologica molto rapida, il criterio di una presenza consistente e verificabile sul mercato non è affatto arbitrario.


Consiglio di Stato, sentenza n. 5185 del 7 settembre 2006 - Le clausole di un bando di gara che effettivamente potrebbero impedire la partecipazione, nel cui ambito ordinariamente si collocano quella che stabiliscono il possesso di requisiti di ammissione,  devono essere immediatamente impugnate; mentre se il ricorso attiene ai criteri dell’aggiudicazione (sugli elementi dell’offerta economicamente più vantaggiosa) , l’impresa per fare valere i propri diritti, deve prima presentare domanda di partecipazione. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 5144 del 6  settembre 2006 - E’ mancante di interesse a ricorrere e in ogni caso da rigettare il ricorso proposto in tema di selezione per la scelta dell’altro contraente, quando a priori risulti con certezza che il ricorrente, anche in caso di annullamento degli atti impugnati, non potrebbe risultare vincitore, stante la mancata dimostrazione del c.d. superamento della prova di resistenza e di prova della marginalità dei punteggi.  


Consiglio di Stato, Sez. V, 5/9/2006 n. 5106 - Nel caso di condizioni topografiche e di viabilità disagevoli è legittima l'istituzione di una seconda sede farmaceutica in deroga al criterio demografico a prescindere dal dato numerico concernente la popolazione.


Consiglio di Stato, Sez. VI, 4/9/2006 n. 5100 – Sulla illegittimità di un bando di gara qualora si dia prevalenza ad un prezzo irragionevolmente sproporzionato rispetto al fattore qualità.

Consiglio di Stato, sentenza n. 5100 del 4 settembre 2006 - Criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa: la scelta (discrezionale) del peso relativo di ciascun elemento è rimessa caso per caso alla stazione appaltante, a seconda delle peculiarità specifiche dell’appalto. 


Consiglio di Stato, sentenza N. 5096 del 4 settembre 2006

sul rilascio della concessione a titolo precario per l’installazione di una stazione radio base per la telefonia mobile

Da Il Salvagente: Idea, chiedere i danni a sindaci e assessori...