AAAAAA

AAAAAA

Giurisprudenza - Rassegna a cura di Sonia Lazzini - 26 giugno 2007

 

 


..

Il modello di cui al Dm 123/2004 sebbene predisposto solo per gli appalti di lavori, può essere utilizzato, con le apposite modifiche, anche per gli appalti di servizi e forniture
Tar Trentino, Trento, sentenza n. 108 del 6 giugno 2007  - In una polizza provvisoria la dicitura < il Garante si impegna nei confronti della Stazione appaltante, nei limiti della somma garantita, al pagamento delle somme dovute dal Contraente per il mancato adempimento degli obblighi ed oneri inerenti alla partecipazione alla Gara> è comprensiva anche <della mancata sottoscrizione del contratto per fatto dell'aggiudicatario>: deve dunque escludersi che l'area della riserva attribuita alla stazione appaltante possa superare i confini espressi dalla base normativa che costituisce la correlativa potestà in capo alla pubblica Amministrazione con potenziale possibilità di aggravamento degli oneri a carico dei partecipanti alla gara, potendo all'opposto essere affermato che l'inadempimento cui la garanzia appresta il proprio soccorso coincide in via esclusiva con la mancata sottoscrizione del contratto per fatto riferibile al disvolere dell'aggiudicatario.


..

Sulla violazione del principio della libera prestazione dei servizi sancito dall'art. 59 del Trattato CEE, avente diretta applicabilità nel territorio nazionale
Tar Sicilia, Palermo, sentenza n. del 1683 del 21 giugno 2007 - Una Stazione appaltante non può precludere  a qualsiasi operatore avente sede legale fuori dal suo territorio di competere per l'affidamento di un appalto, indipendentemente dalla qualità dell'offerta che si intende proporre, con evidente violazione del principio della non discriminazione  territoriale, nell'ambito dei procedimenti volti alla scelta dei contraenti della P.A., al quale è informato l'Ordinamento comunitario, nonchè quello nazionale: discriminare le imprese sulla base di un elemento di localizzazione territoriale contrasta con il principio di eguaglianza, nonché con il principio in base al quale non si possono adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose fra le regioni e non si  può limitare il diritto dei cittadini di esercitare in qualunque parte del territorio nazionale la loro professione, impiego.


..

Deve esserci un opportuno bilanciamento fra diritto alla riservatezza di terzi e  il diritto di accesso
Tar Lazio, Roma, sentenza n. 5610 del 22 giugno 2007 - Con l'introduzione dell'azione a tutela dell'accesso, il Legislatore ha inteso assicurare all'amministrato la trasparenza della Pubblica amministrazione, indipendentemente dalla lesione, in concreto, di una determinata posizione di diritto o di interesse legittimo; l'interesse alla conoscenza dei documenti amministrativi viene elevato a bene della vita autonomo, meritevole di tutela separatamente dalle posizioni sulle quali incide l'attività amministrativa, eventualmente in modo lesivo: in presenza di un eventuale contrapposto diritto alla riservatezza di terzi, il diritto di accesso è idoneo a prevalere nella forma attenuata della visione degli atti in relazione a quegli atti o a quelle parti di documenti, la cui conoscenza è necessaria per curare o per difendere gli interessi giuridici dei richiedenti.


..

Approccio sostanzialistico nell'interpretazione delle istanze di partecipazione alla gara: illegittima esclusione per omessa indicazione in lettere ed in cifre del prezzo complessivo offerto e della percentuale complessiva di ribasso
Consiglio di Stato, sentenza n.  3384 del 21 giugno 2007 - Se è vero che esigenze di tutela dell'interesse pubblico impongono che l'Amministrazione debba essere garante della correttezza dello svolgimento del procedimento al quale presiede, è anche vero che sussistono altri valori ed esigenze giuridicamente rilevanti, quali la buona fede e l'affidamento, il cui rispetto compete parimenti al soggetto pubblico. 
Giurisprudenza richiamata:
Consiglio di Stato, sentenza n. 6190 del 17 ottobre 2006 - L'applicazione dei principi di tutela dell'affidamento e di correttezza dell'azione amministrativa, in una con la generale clausola di buona fede che informa l'azione amministrativa nel suo complesso, impedisce che le conseguenze  di una condotta colposa della stazione appaltante possano essere traslate a carico del soggetto partecipante con la comminatoria dell'esclusione dalla procedura. 
Consiglio di Stato, sentenza n. 1224 dell' 8 marzo 2006 - Nelle ipotesi di clausole ambigue del bando di gara  si deve accogliere l'interpretazione che tutela gli interessati di buona fede, salvaguardando così l'ammissibilità delle offerte e consentendo la maggiore partecipazione di offerenti, sì da tutelare l'interesse pubblico al più ampio confronto tra le offerte.


..

La medesima efficacia riferita alle sentenze va riconosciuta anche alle ordinanze cautelari
Consiglio di Stato, sentenza n. 3331 del 21 giugno 2007 - L'ordinanza cautelare, come la sentenza, allorquando il vizio di legittimità rinvenuto dal giudice amministrativo si riferisca alla violazione di legge o vi sia comunque al riguardo un adeguato fumus boni iuris, impone all'Autorità amministrativa interessata di non riprodurre l'atto medesimo disponendo sostanzialmente negli stessi termini, quanto meno sino a quando l'ordinanza  di sospensione non sia venuta meno nei suoi effetti.


..

Da quando decorrono i termini per impugnare un'aggiudicazione?
Consiglio di Stato, sentenza n. 3303 del 21 giugno 2007 - La piena conoscenza di un provvedimento amministrativo, ai fini del decorso del termine per impugnare, non postula che questo sia conosciuto in tutti i suoi elementi ma solo che il destinatario sia stato reso edotto di quelli essenziali, quali l'autorità emanante, la data, il contenuto dispositivo ed il suo effetto lesivo: la conoscenza di siffatti elementi essenziali costituisce, infatti, in capo al destinatario dell'atto un onere di immediata impugnazione, fatta salva la possibilità di proporre motivi aggiunti ove dalla conoscenza integrale del provvedimento (o degli atti presupposti) emergano ulteriori profili di illegittimità.


..

La valutazione delle offerte anomale
Tar Puglia, Bari sentenza n. 1572 del 20 giugno 2007 - In relazione alla verifica dell'anomalia, l'esito della gara può essere travolto dalla pronuncia del giudice amministrativo solo quando il giudizio negativo, sul piano dell'attendibilità, riguarda voci dell'offerta che, per la loro rilevanza ed incidenza complessiva, rendano l'intera operazione economica non plausibile e, per l'effetto, non suscettibile di accettazione da parte della stazione appaltante, a causa del residuare di dubbi circa l’idoneità dell'offerta, minata da spie strutturali di inaffidabilità a garantire l'efficace perseguimento dell'interesse pubblico.


..

La verifica dell'anomalia non risulta affetta dai vizi dedotti se evidenzi che l'offerta esaminata non è sufficiente a coprire i costi di gestione del servizio e non assicura un adeguato margine di profitto per l'impresa
Tar Lombardia, Milano, sentenza n. 4976 dell' 11 giugno 2007 - E' esente da vizi il giudizio negativo sul piano dell'attendibilità dell'offerta che  concerna voci che, per la loro rilevanza ed incidenza complessiva, rendano l'intera operazione economica non plausibile e, per l’effetto, non suscettibile di accettazione da parte della stazione appaltante  e ciò a causa del residuare di dubbi circa l'idoneità dell'offerta, minata da spie strutturali di inaffidabilità, a garantire l'efficace perseguimento dell'interesse pubblico.


..

Un mero rapporto di parentela con esponenti di spicco della criminalità organizzata di stampo mafioso non giustifica l'esclusione dalle gare
Tar Sicilia, Catania, sentenza n. 964 del 18 giugno 2007 - L'accertamento dell'esistenza di un legame di parentela o affinità con soggetti inquisiti o condannati per reati di mafia non determina automaticamente la sussistenza di tentativi di infiltrazioni criminali nella impresa, occorrendo che vengano provati gli effettivi tentativi di condizionamento degli indirizzi e delle scelte della società. Non può, quindi, costituire presupposto per la revoca dell'aggiudicazione, conseguente alla informativa del Prefetto, la circostanza che due soci della impresa aggiudicataria di un concessione di costruzione e gestione di opera pubblica siano in rapporto di parentela o affinità avevano riportato condanne od applicazione di misure di prevenzione correlati a reati di mafia,


..

Un'aggiudicazione illegittima che ha comportato un risarcimento del danno alla seconda, ancorchè portatrice di un effettivo vantaggio all'amministrazione, deve essere comunque fonte di richiesta del danno erariale nei confronti dei responsabili della procedura errata
Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale del Veneto, sentenza n. 430 del 18 maggio 2007 - Il legislatore ha posto vincoli e procedure a garanzia della collettività e delle regole imposte dall'appartenenza alla Unione europea; le eccezioni in presenza delle quali tali norme  e procedure possono essere derogate sono espressamente previste :in ossequio ad un  principio basilare del nostro ordinamento, che  le singole esigenze avvertite dai vertici  delle amministrazioni, anche se mosse  da fini  di per sé non riprovevoli, non possono tradursi nel potere   di sottrarsi alla legge ed ai suoi vincoli atteso che ogni comportamento deve essere attuato nel rispetto del principio di legalità. 


..

In tema di rapporti fra un danno erariale cosiddetto indiretto e la responsabilità assunta dalla Pubblica amministrazione verso terzi e la problematica dei rapporti tra azione civile e azione di responsabilità amministrativa.
Corte dei Conti, sezione giurisprudenziale per la Sicilia, sentenza n. 1488 del 7 giugno 2007 - Nel giudizio di responsabilità amministrativo-contabile occorre procedere con un'autonoma valutazione della risarcibilità del danno il cui verificarsi  con il pagamento al terzo, costituisce mero presupposto per l'azione di rivalsa e, quindi, alcun vincolo discende dal giudicato civile: ne consegue, che il predetto giudicato, che abbia affermato essere responsabile la Pubblica Amministrazione per danno arrecato a terzi - danno, è evidente, causalmente collegato ad attività posta in essere da agenti pubblici – non ha efficacia vincolante nel giudizio di responsabilità. In altri termini la statuizione circa la  responsabilità della pubblica amministrazione non  comporta, in via di necessaria correlazione,  la responsabilità del dipendente. 


..

In tema di mancanza di legittimazione passiva degli eredi che hanno rinunciato all'eredità prima della notifica davanti alla Corte dei Conti
Corte dei Conti sezione giurisprudenziale per la Toscana, sentenza n. 245 del 10 aprile  2006 - A norma dell'art. 1 - comma 1 - della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la responsabilità dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei Conti è personale, ma essa si estende agli eredi nei casi di illecito arricchimento del dante causa e di conseguente indebito arricchimento degli eredi stessi: la rinuncia all'eredità degli evocati in giudizio va venir meno la loro legittimazione passiva.