Non vorrei che la mia sia intesa come una controreplica al collega purcaro anzi mi auguro che al dibattito partecipino più colleghi.Precisare che gli apicali dovrebbero lasciare il ruolo di dipendenti comunali è utile ma occorre anche chiarire quanti di questi apicali laureati potrebbero iscriversi all'albo.E' chiaro che potenzialmente potrebbero essere interessati all'iscrizione anche in 5000-10000 persone e allora ne verrebbe fuori un albo molto ma molto aperto tale da non garantire più chi comunque ha vinto un concorso pubblico(magari scegliendo tra più concorsi vinti) e creare una concorrenza e una competizione per prendere o tenersi una sede dove non necessariamente può contare la sola  competenza e la preparazione ma altro.
Ripeto che a mio parere la soluzione più corretta è quella di fare un corso-concorso straordinario (come è successo in magistratura )prevedendo il doppio o il triplo dei posti messi normalmente a concorso per accedere alla scuola superiore.E' la scuola,ormai, il metodo normale d'accesso alla professione e Nell'immediato potrebbero utilizzarsi anche d'ufficio (cioè anche contro la volontà degli enti che cincisciano nell'attivare le procedure di copertura)per coprire le sedi vacanti i segretari in disponibilità , che mi pare siano 500 ,ai quali potrebbe essere assegnata in caso di piccoli o medi comuni una pluralità di sedi e i coa2 che rimangono in attesa di ingresso nel mondo del lavoro dopo aver fatto un corso di 24 mesi .
Ribadisco ancora che in sede di trattativa sulla direttiva dovrebbero porsi precisi limiti alle convenzioni sia tra piccoli comuni che tra medi e grandi comuni.
 
 
F.D'angelo segretario convenzione Valle lomellina-Frascarolo-Semiana-torreberetti e castellaro(Pavia)