Il collega Purcaro ha aperto un dibattito che sta avendo
 
ampia partecipazione.Ma probabilmente mentre noi
 
stiamo ,con fervore,discutendo sulla opportunità o meno di
 
coprire i posti vacanti inserendo come sostiene purcaro -
 
direttori generali e apicali-o come tanti altri a partire -dal
 
sottoscritto -ribadendo il corso-concorso presso la scuola
 
superiore ,come strada unica per colmare i posti vuoti,forse
 
ci sta sfuggendo il vero problema .
 
Esaminando, infatti la bozza di tuel pubblicata da upi ,anche
 
nel sito unione, effettivamente si prevede che la nomina del
 
direttore generale esterno possa avvenire solo sopra i 10000
 
 abitanti ,ma salvo smentite o errori del testo riprodotto da
 
upi, si dice anche che sotto i diecimila abitanti il sindaco
 
può conferire le funzioni di direzione generale ad un dirigente
 
(interno) non specificando  i titoli richiesti (laurea-esperienza
 
 etc...)o in genere i requisiti per il conferimento ,lasciando
 
ampia discrezionalità in merito.
 
E' lampante che una soluzione del genere è ancora più
 
beffarda per chi opera nei piccoli e medi comuni .
 
Il segretario può ritrovarsi ad avere come direttore generale
 
un proprio dipendente-dirigente,mentre nel grande comune il
 
direttore generale di regola è un esterno.
 
Nella pratica avremmo un segretario delegittimato soggetto
 
a spoil system con meri poteri di verbalizzazione e controllo
 
(fatto assurdo perchè non svolgendo funzioni di direzione e
 
non potendo ne programmare nè attuare l'indirizzo politico
 
amministrativo  viene a mancare lo stesso rapporto fiduciario
 
che lega l'organo politico all'organo burocratico e che si
 
sostiene fondamento e giustificazione dello spoil sistem)e
 
un dirigente comunale con funzioni di direzione generale
 
incaricato dal sindaco,senza procedura concorsuale o
 
selezione ,comunque garantito tramite aspettativa o simili.
 
Se non si vuole assistere a quella discrezionalità che la
 
nostra esperienza ci ha portati a conoscere nella scelta dei
 
dipendenti da preporre alle posizioni organizzative e se non
 
si vogliono creare nell'organizzazione dei piccoli e medi
 
comuni disastri organizzativi e consentire che la
 
cooptazione,in luogo del concorso, diventi il mezzo normale
 
per dirigere un comune,penso e auspico  che i
 
sindacati riflettano e ci informino  sulla questione
 
tempestivamente al fine di evitare come dicevano i latini che
 
mentre a Roma si discute sul da farsi ,Sagunto viene
 
espugnata.
 
Franco D'angelo(seg.conv.Valle Lomellina_Frascarolo-Torreberetti Castellaro e Semiana pavia)