Cari colleghi (se cosi si può dire, per quanto ancora!!)

 

La frettolosa schizofrenia legislativa di questo d.d.l. contiene questo paradosso.

 

Viene divisa l’Italia delle autonomie in due. I Comuni sotto e sopra  i 5000 abitanti.

I primi saranno liberati  da obblighi ed adempimenti gravosi nell’ambito dell’ordinamento finanziario con (a giudizio del neolegislatore) conseguente riduzione di spesa.

 

Negli ultimi capoversi ci si ricorda del segretario comunale, ed al fine di “razionalizzarne la figura per i Comuni fino a 5000 abitanti”, sostanzialmente la si abroga in quelli fino ai 15000, creando le segreterie unificate.

Anzi la si abroga totalmente, in quanto sopra tale soglia si farà un altro mestiere, e ben pochi inoltre saranno a farlo.

 

Solo per noi come al solito non tornano i conti. Per noi 5000 è = a 15000.

Strane equazioni!.  E per ridurre le spese negli Enti sotto i 5000 (perché questo si limita a fare il resto dell’articolo del decreto con una altrettanta curiosa equazione, come se le spese siano solo lì e dovute solo ad una eccessiva e farraginosa attività amministrativa) si aboliscono le Segreterie fino a 15000.

 

Resistiamo ragazzi, alziamo la voce, non limitiamoci a chiedere chiarimenti o a far scrivere meglio un provvedimento finanziario. Il nostro status facciamolo scrivere alle fonti ed alle parti competenti,  idonee e proprie, e non alle rapide  e roboanti manovre belliche “tagliaspese” o “scova fannulloni”.

 

Capisco che di questi tempi queste sono “eccezioni tecniche e pretestuose” , ma qui si tratta di sopravvivere nel nostro mestiere.

 

E  non si tratta di farne un altro, ma di non farne alcuno.

 

E poi basta!!!!.

E prima la Lega, poi Bassanini, poi La Loggia, poi l’onorevole Bocchino, adesso Tremonti e Brunetta!!! E tremila altri ancora, di centro, di destra e di sinistra. Tutti killers con un bersaglio preferito.

“E che sò, un tiro a segno???” Lo sai che ti dico? Quasi quasi m’arrendo!!! E facciamoli vincere se ci tengono tanto!!!.  Fine della “dorata” latitanza. E prima che, nel nostro illecito nomade vagabondare” nei confini della desolata e desolante provincia italiana , ci prendano pure le impronte!!!

 

Con questa provocazione, perchè questo si rischia se non riarmiamo i fucili  (come apertamente  proclamano alcuni  Ministri della Repubblica)  porgo un caro saluto (soprattutto ad Ivano).

 

Enrico Conigli

Segretario Comunale di

Montecompatri (Rm)