REPUBBLICA ITALIANA               N. 779    REG. DEC.
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO               N.  214/2005  REG. RIC.
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE  PER LA CALABRIA,

SEZIONE SECONDA

alla presenza dei Signori:

                  ANNO 2005
 

LUIGI ANTONIO ESPOSITO Presidente

PIERINA BIANCOFIORE Giudice est.   

CARLO DELL’OLIO Giudice 

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso n. 214/2005 proposto da Luigi MERINGOLO, Elio ALGIERI, Pasquale GROCCIA CIRINO e Giuseppe FERA, rappresentati e difesi dall’Avv.  Francesca TOCCI del foro di Cosenza  ed elettivamente domiciliati  in Catanzaro alla Via A. Turco, n. 12 presso lo studio dell’Avv. S. STAIANO,  

contro

il Comune di Acri in persona del Sindaco legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall’Avv. Giuseppe CARRATELLI del foro di Cosenza ed elettivamente domiciliato presso lo studio dell’Avv. Antonio TALERICO in Catanzaro alla Via Schipani, n. 110,

e nei confronti di

Giuseppe BARONE, Angelo FRAGASSO, Armando COVELLO e Antonio STRAFACE, rappresentati e difesi dall’Avv. Stanislao DE SANTIS del foro di Cosenza e d elettivamente domiciliati in Catanzaro alla Via Indipendenza, n. 21 presso lo studio dell’Avv. Francesca ATTINA’,

per l’annullamento

previa sospensione

- delle determinazioni n. 44/4/1109 e n. 43/4/1108 del 30 dicembre 2004 con le quali il responsabile del settore personale del Comune di Acri ha provveduto alla approvazione di atti, verbali e operazioni concorsuali, nonché delle graduatorie finali di merito dei concorsi per esami per la copertura di numero 5 posti di Istruttore direttivo tecnico Cat. D1 e copertura 9 posti di Istruttore tecnico Cat. C, nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e conseguente ed in particolare

- della determinazione n. 21/4/572 del 2 agosto 2004 con la quale il responsabile del settore personale ha indetto il concorso per esami per la copertura di numero 17 posti Categoria D1 di cui 10 posti di Istruttore Direttivo Amministrativo, 5 posti di Istruttore Direttivo Tecnico e 2 posti di Istruttore Direttivo Economico e Finanziario,

- della determinazione n. 20/4/571 del 2 agosto 2004 con la quale il responsabile del settore personale ha indetto il concorso per esami per la copertura di numero 20 posti Categoria C di cui 7 posti di Istruttore   Amministrativo, 9 posti di Istruttore Tecnico e 3 posti di Istruttore   Economico e Finanziario ed 1 di Istruttore Agente Polizia Municipale,

- della determinazione del responsabile del settore n. 39/4/911 del 15 novembre 2004 avente ad oggetto nomina delle Commissioni giudicatrici per la selezione per progressione verticale per la copertura di numero 20 posti di categoria C e 17 posti categoria D1;

- di tutti i verbali della commissione esaminatrice ed in particolare  di quelli del 22 novembre 2004 attinenti ad entrambe le categorie, relativi all’insediamento della commissione,

- di tutti i verbali della commissione relativi alla categoria D1 ed in particolare del n. 3 del 29 novembre 2004 contenente la dichiarazione di insussistenza delle ragioni di incompatibilità, nonché l’ordine dei lavori; il n. 4 del 17 dicembre 2004 relativo allo svolgimento della prova scritta; il n. 5 del  21 dicembre 2004 relativo alla valutazione delle domande, nonché la valutazione dei punteggi in base al curriculum ed agli anni di servizio; il n. 6 del 21 dicembre 2004 relativo alla correzione degli elaborati; il n. 7 del 27 dicembre 2004  relativo allo svolgimento ed alla valutazione delle prove orali ed il n. 8  del 29 dicembre 2004 relativo alla stesura della graduatoria finale nella quale i ricorrenti risultano graduati in posizione non utile;

- di tutti i verbali della Commissione relativi alla categoria C in particolare del n. 3 del 17 dicembre 2004 relativo allo svolgimento della prova scritta; il n. 4 del 22 dicembre 2004 relativo alla valutazione delle domande; il n. 5 del 22 dicembre 2004 relativo alla correzione degli elaborati; il n. 6 del 29 dicembre 2004 relativo alla stesura della graduatoria finale degli idonei del concorso in esame e che dichiarava per la categoria C vincitori i controinteressati in parte citati in giudizio;

VISTO il ricorso con i relativi allegati;

VISTO l'atto di costituzione in giudizio dell’Amministrazione intimata e dei controinteressati;

VISTE le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive difese;

VISTI gli atti tutti della causa;

Relatore alla Camera di Consiglio del  7 aprile 2005  la dr.ssa Pierina BIANCOFIORE;

Uditi altresì i difensori delle parti come da verbale di udienza;

CONSIDERATO che ricorrono i presupposti per l'adozione della decisione in forma semplificata ai sensi dell'art. 26 della L. T.A.R. attesa la completezza del contraddittorio e dell’istruttoria;

RITENUTO in fatto e considerato in diritto quanto segue:

FATTO

Con ricorso notificato il 25 febbraio 2005 e depositato il successivo 7 marzo i ricorrenti, in atto dipendenti del Comune di Acri, hanno impugnato gli atti in epigrafe concernenti le procedure di concorso per la progressione verticale inerente al passaggio  all’area D categoria D1 e  all’area C  degli uffici dell’amministrazione comunale.

Come esposto nella narrativa del ricorso i Signori Meringolo e Alfieri partecipavano al concorso a 5 posti di Istruttore direttivo tecnico - Categoria D1 conseguendo il 6° e l’8° posto con punteggio 62,00 e 52,00, mentre i signori Fera e  Groccia Cirino partecipavano al concorso a 9 posti di Istruttore tecnico - Categoria C risultando al 10° ed al 13° posto con punti 42,00 e 40,00.

Avverso gli atti concorsuali hanno dedotto la violazione e falsa applicazione dell’art. 72 dello Statuto comunale, la violazione e falsa applicazione degli articoli 97 e 107 del Testo Unico 18 agosto 2000, n. 267, la violazione e falsa applicazione degli articoli n. 69 e 71, comma 6 del Regolamento degli uffici e dei Servizi del Comune di Acri, l’eccesso di potere per difetto dei presupposti, illogicità manifesta, travisamento, errore di fatto, sviamento dei principi di logicità, per contraddizione con precedenti provvedimenti ed  hanno dunque concluso per l’accoglimento della sospensione dei provvedimenti, nonché del  ricorso sotto ogni profilo, con vittoria di spese ed onorari.

L’Amministrazione comunale si è costituita in giudizio, ha eccepito l’inammissibilità del ricorso sotto più profili e ne ha chiesto la reiezione, contestando la fondatezza delle doglianze.

Analogamente hanno eccepito e richiesto i controinteressati costituitisi anch’essi in giudizio.

Il ricorso è stato trattenuto per la decisione in forma semplificata alla Camera di Consiglio del 7 aprile 2004, attesa la completezza del contraddittorio e dell’istruttoria.

DIRITTO

Col ricorso in epigrafe i ricorrenti hanno impugnato tutti gli atti delle procedure concorsuali alle quali hanno partecipato per il passaggio rispettivamente i Signori  Meringolo e Alfieri   alla Categoria D1, conseguendo il 6° e l’8° posto con punteggio di 62,00 e 52,00 punti su  5 posti di Istruttore direttivo tecnico previsti dal bando ed  i signori Fera e  Groccia Cirino alla Categoria C, risultando al 10° ed al 13° posto con punti 42,00 e 40,00, rispetto  ai 9 posti di Istruttore tecnico previsti dal bando per quella  professionalità.

L’impugnativa è in sostanza affidata ad un unico motivo di doglianza, analizzato sotto vari profili, tendente a caducare la legittima composizione delle Commissioni esaminatrici e cioè l’incompetenza del segretario comunale  ad averle presiedute.

Avverso i provvedimenti indicati in epigrafe hanno lamentato che la Commissione giudicatrice era stata nominata in aperta violazione dell’art. 72 dello Statuto comunale collocandovi a capo il segretario comunale, laddove invece detta norma richiama l’art. 97 del D.Lgs 18 agosto 2000, n. 267, stante il quale tale figura professionale è tenuta a “svolgere compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico amministrativa nei confronti degli organi dell’ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti, ha funzioni consultive e referenti, può rogare i contratti ed esercita ogni altra funzione  attribuitagli dallo statuto o dai regolamenti o conferitagli dal Sindaco”. In base a tali competenze il segretario comunale non avrebbe quindi mai potuto ricoprire la funzione di Presidente delle Commissioni di concorso, laddove tale incarico è riservato esclusivamente ai responsabili di struttura come risulta dall’art. 71 del regolamento degli uffici e dei servizi del Comune di Acri. Ed hanno rappresentato pure che  in base a quest’ultima disposizione, qualora manchino i responsabili dei servizi, la Presidenza delle Commissioni è assunta dal Direttore generale che, invece, nel caso in esame, ha avuto soltanto la funzione di componente delle Commissioni di che trattasi. La censura sarebbe anche confermata da un precedente specifico della sezione  di cui alla sentenza n. 571 del 12 marzo 2002.

1. L’Amministrazione comunale ha eccepito l’inammissibilità del ricorso per difetto di notificazione a tutti i controinteressati, dal momento che la tesi dei ricorrenti, qualora fosse accolta, tenderebbe a caducare l’intera procedura concorsuale  Ha poi opposto che i ricorrenti hanno impugnato anche gli atti di procedure concorsuali alle quali non hanno partecipato, di talchè non avrebbero interesse riguardo ad esse. Il ricorso sarebbe poi anche tardivo riguardo all’impugnazione della determinazione n. 39/4/911 del 15 novembre 2004 di nomina della Commissione giudicatrice dei concorsi in esame e sarebbe anche inammissibile per mancata impugnativa del Regolamento comunale sull’ordinamento degli uffici e dei servizi la cui norma stabilita all’art. 125 prevede che il segretario comunale possa presiedere le Commissioni di concorso per i profili appartenenti alle categorie A, B, C e D.

Analogamente ha eccepito la difesa dei controinteressati, con argomentazioni quasi identiche.

Il Collegio ritiene di prescindere dall’esame delle eccezioni dal momento che il ricorso appare infondato.

2. Come sopra accennato l’unico motivo di doglianza articolato sotto più aspetti è relativo alla incompetenza del segretario comunale a ricoprire l’incarico di presidenza delle Commissioni esaminatrici.

Il quadro normativo in vigore prevede che il segretario comunale sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l'attività, salvo quando ai sensi e per gli effetti del comma 1 dell'art. 108 il sindaco e il presidente della provincia abbiano nominato il direttore generale. Il segretario inoltre:

a) partecipa con funzioni consultive, referenti e di assistenza alle riunioni del consiglio e della giunta e ne cura la verbalizzazione;

b) esprime il parere di cui all'art. 49, in relazione alle sue competenze, nel caso in cui l'ente non abbia responsabili dei servizi;

c) può rogare tutti i contratti nei quali l'ente è parte ed autenticare scritture private ed atti unilaterali nell'interesse dell'ente;

d) esercita ogni altra funzione attribuitagli dallo statuto o dai regolamenti, o conferitagli dal sindaco o dal presidente della provincia;

e) esercita le funzioni di direttore generale nell'ipotesi prevista dall'art. 108, comma 4, quando cioè non siano state stipulate convenzioni tra più comuni  aventi popolazione inferiore ai 15000 abitanti e quando non sia stato nominato il direttore generale.(art. 97 del D.Lgs n. 267 del 2000).

Partendo da tale norma, la tesi di parte ricorrente mira a sostenere che lo Statuto comunale ne avrebbe fatto una stretta applicazione, laddove all’art. 72 testualmente stabilisce che “Il segretario comunale, nel rispetto delle direttive impartitegli dal Sindaco, da cui dipende funzionalmente, svolge funzioni di cui all’art. 97 del T.U. n. 267/2000, nonché quelle eventualmente conferitegli” e poiché la presidenza delle commissioni di gara e di concorso ai sensi dell’art. 71, comma 6 del Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi è attribuita espressamente ai responsabili di struttura, va da sé che tale funzione non poteva essere affidata al segretario comunale, come è pure confermato dall’art. 125 del medesimo Regolamento, il quale appunto prevede che la Commissione giudicatrice deve essere presieduta da un dirigente o in assenza dal Direttore generale.

La tesi va contestata e ciò è consentito proprio dalla disposizione da ultimo citata che se riferita correttamente, come rilevato dalla difesa dei controinteressati, porta ad escludere qualsiasi vizio di incompetenza del segretario comunale nei provvedimenti impugnati. L’art. 125 del Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi dettato sull’argomento specifico “Commissioni giudicatrici”,   al n. 2 stabilisce che le Commissioni d’esame per i profili delle categorie A, B,C e D – quali sono quelle dei concorsi cui hanno partecipato i ricorrenti - sono composte “da un responsabile di settore, professionalmente idoneo o dal Direttore Generale o dal Segretario comunale, che la presiede”.

Non vi è dunque adito a dubbi che il segretario comunale, nell’ambito delle competenze che possono essergli attribuite dalle norme o dagli Statuti ai sensi dell’art. 97 del D.Lgs. n. 267 del 2000, nel caso specifico, abbia avuto attribuita la competenza a presiedere le Commissioni di concorso in applicazione dell’art. 125 del Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi.

Non appare altresì applicabile alla fattispecie in esame la sentenza n. 571 del 2002 nella quale pur tuttavia la sezione sembrerebbe aver ritenuto sussistente il dedotto vizio di incompetenza del segretario comunale a presiedere una commissione di concorso a un posto di responsabile del settore tecnico. La decisione infatti riguarda un’ipotesi concorsuale svoltasi tutta sotto il vigore del precedente ordinamento comunale e provinciale di cui alla L. 8 giugno 1990, n. 142 come modificata dall’art. 17 della L. 15 maggio 1997, n. 127 che all’art. 51, comma 3 stabiliva che ai dirigenti spettavano in particolare, secondo le modalità stabilite dallo statuto dai regolamenti dell'ente, la presidenza delle commissioni di gara e di concorso, oltre  la responsabilità sulle procedure d'appalto e di concorso e la stipulazione dei contratti.  Al segretario comunale, invece, ai sensi del successivo art. 52, spettava di sovraintendere allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e di coordinarne l'attività, di curare l'attuazione dei provvedimenti, la responsabilità dell'istruttoria delle deliberazioni,  di provvedere ai relativi atti esecutivi e di partecipare alle riunioni della giunta e del consiglio, nel rispetto delle direttive impartitegli dal sindaco o dal presidente della provincia da cui dipende funzionalmente, oltre alle competenze di cui all'art. 51. In particolare tra queste ultime vi era la competenza a presiedere le commissioni di gara e di concorso, ma essa era da intendersi del tutto residuale per il segretario comunale rispetto a quella della dirigenza impiegata in via principale in compiti attivi di gestione amministrativa.

D’altra parte la decisione menzionata si basava anche su una posizione giurisprudenziale di secondo grado (Consiglio di Stato, sez. V, 27 agosto 1999, n. 1004) che, una volta entrato in vigore il nuovo ordinamento degli Enti locali emanato con il D.Lgs n. 267 del 2000, non può essere più sostenuta. In quest’ultimo infatti la norma di raccordo tra le competenze attribuite dalla legge e dagli Statuti ai dirigenti ed ai segretari comunali all’interno dell’Ente locale va  individuata in quella di cui all’art. 97, comma 4 lett. d) laddove il legislatore statale ha specificato che il segretario comunale esercita ogni altra funzione attribuitagli dallo Statuto o dai regolamenti o conferitagli dal sindaco o dal presidente della provincia, di talchè pur se si volesse ritenere del tutto stringente l’interpretazione da attribuire alla elencazione delle competenze  dei dirigenti indicata all’art. 107 del D.Lgs n. 267 del 2000, l’art. 97, comma 4 lett. d) del medesimo decreto legislativo costituisce una norma in bianco, che consente, nei casi come quello in esame in cui manca la dirigenza locale, di individuare, con regolamento o nello Statuto,  nell’unico soggetto munito di funzioni dirigenziali e cioè il  Segretario comunale quello capace di presiedere le Commissioni di concorso.

E poiché ciò è esattamente quello che si è verificato nel Comune di Acri laddove all’art. 125 del Regolamento degli Uffici e dei servizi è specificato che il segretario comunale compone la Commissione di concorso per le qualifiche A, B, C e D e la presiede, la censura è destituita di fondamento, né si può argomentare  dalla presenza del  Direttore generale la possibilità di attribuirgli  tale compito, attesa la chiara lettera dell’art. 125.

Il ricorso va pertanto respinto.

Le spese seguono la soccombenza e vanno liquidate come da dispositivo.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria – Sezione Seconda definitivamente pronunziando sul  ricorso  in epigrafe, lo respinge.

Condanna i ricorrenti al pagamento in solido di Euro 1000,00 per spese di giudizio ed onorari a favore dei procuratori dell’Amministrazione resistente e dei controinteressati.

Ordina che la presente sentenza venga eseguita dall'Autorità Amministrativa.

Così deciso in Catanzaro nella Camera di Consiglio del  7 aprile 2005.

IL GIUDICE EST. IL PRESIDENTE 
 

Depositata in Segreteria il 9 maggio 2005